mercoledì 24 luglio 2019

Mal d’amore – Supporto e Consulenza




Chi non ha mai sofferto di mal d’amore?

Quando ansia, notti insonni, incubi, attacchi di gelosia, mal di pancia e di testa, sensazione di fallimento e tant’altro, prendono il sopravvento. Quando gli amici non sanno più come consolarti, anzi si allontanano sempre di più per non sentire le solite lamentele, allora è arrivato il momento di cercare aiuto da un professionista, capace di mettere un po’ di ordine nella confusione e disperazione nella quale sei piombata o piombato.

La psicologia online può essere un valido aiuto in questo compito. Ti offre la possibilità di confrontarti con dei professionisti preparati che non ti giudicano, ma che ti ascoltano con pazienza e competenza, con i quali ti puoi confidare e ai quali ti puoi affidare. Insieme potete cercare e trovare delle spiegazioni sul perché la tua coppia è in crisi, sul perché di un tradimento, sul perché delle incomprensioni. Anche un innamoramento non corrisposto, può portare a una grande sofferenza, può far salire mille dubbi e domande sulla propria persona, che spesso portano poi alla perdita dell’autostima.

Non è mai troppo tardi per cercare aiuto e grazie a internet abbiamo oggi a disposizione validi strumenti come Skype, con o senza videocamera, Chat, E-mail e Telefono. Loro rendono più facile l’accesso alla consulenza e al supporto psicologico, offrono un grande appoggio essendo facilmente a portata di mano, senza doversi recare allo studio di un professionista, chiuso fuori orario, nel fine settimana e nel periodo festivo.


Maria Magdalena Schlett Capanna
Psicologa
Dott.ssa in psicologia, Università La Sapienza di Roma. EuroPsy (EFPA)

Therapion.com IT  

venerdì 22 settembre 2017

Menopausa: aspetti psicosomatici






La menopausa può essere definita come un periodo della vita della donna relativamente lungo con cambiamenti a partenza ovarica e con correlati psicosomatici, psicologici e comportamentali.
Il climaterio, dunque, non è una malattia, ma una normale fase della vita durante la quale ogni donna subisce cambiamenti che partono dall'ovaio e che poi determinano altre modificazioni nel resto del corpo, nella sessualità e nel carattere. Le generazioni precedenti vedevano in questa fase la fine della femminilità che era legata, prima di tutto, alla maternità. Oggi giorno la donna si realizza in tanti altri campi e, di conseguenza, la menopausa non rappresenta più la fine della vita, ma piuttosto il punto di partenza della longevità.
Le donne, statisticamente, vivono in media 30 anni dopo l'inizio della menopausa e ciò pone sempre più in primo piano la prevenzione e il miglioramento della qualità della vita dopo i 50 anni. Per raggiungere tali obiettivi è necessario, anzitutto, che la donna affronti positivamente e consapevolmente i cambiamenti psicofisici che questa delicata fase della vita comporta, ma anche che sia correttamente informata sulle possibili cure farmacologiche e psicologiche oggi a disposizione.
Cambiamenti e “perdite”
Ogni donna vive le modifiche e le perdite legate alla menopausa in modo diverso. I principali cambiamenti che ogni donna si trova ad affrontare durante questa fase sono:
1) La perdita estetica: le rughe della pelle sono legate a varie ragioni, ma la principale è la caduta degli estrogeni, che rende la pelle meno idratata ed elastica. Molte donne confondono la bellezza con lo charme e divengono vulnerabili alla “mania del lifting”. Le donne che, attualmente, fanno ricorso alla chirurgia estetica sono sempre più numerose. I principali interventi richiesti sono il lifting del viso, la chirurgia del seno e la liposuzione.
2) La funzione corporea: per molte altre donne, non è la perdita estetica che disturba, ma la perdita di altre funzioni, come la memoria o gli effetti invalidanti dell'artrosi.
3) La funzione mestruale: alcune donne sono contente di non avere più le mestruazioni perché per molto tempo hanno subito i disagi legati al ciclo mestruale. Altre, invece, si sentono deluse e nostalgiche dei loro mestrui. Le mestruazioni, infatti, sono un simbolo esclusivo della femminilità e per molte donne questa funzione può assumere diversi valori simbolici, come: una buona salute, una sorta di purificazione periodica, la possibilità di procreare o anche quella di regolare la vita mensile alternando periodi passivi a periodi pieni di iniziativa.
4) Funzione materna: nella cultura latina si valorizzava la femminilità in funzione della maternità. Per questa ragione la menopausa era vissuta dolorosamente. Le donne d'oggi sanno che la possibilità che un bambino nasca con un'anomalia genetica, come la trisomia 21 (sindrome di Down), aumenta vertiginosamente con l'aumentare dell'età della madre. Inoltre, la maggior parte delle donne ha terminato il suo “programma procreativo” intorno ai quarant'anni e quindi ben prima delle premesse della menopausa. La perdita della funzione materna, pertanto, oggi non è meno collegata con la menopausa.
5) Funzione sessuale: dal punto di vista biologico, la sessualità della donna intorno ai 50 è molto meno negativa di quanto si pensi. La libido femminile, infatti, è legata agli ormoni androgeni e questi non diminuiscono in menopausa poiché sono prodotti in gran parte dalle ghiandole surrenali. Quindi dal punto di vista biologico non c'è nessuna ragione perché la dona longeva abbia una diminuzione della libido e, se ciò avviene, il più delle volte è perché non ha più l'occasione di soddisfarla. Restano da prendere alcune precauzioni. Per esempio, una crema a base di estrogeni in caso di lubrificazione insufficiente della vagina che può provocare la dispareunia (rapporto sessuale doloroso).
6) Perdita dell'intimità coniugale: molte donne soffrono le conseguenze negative dei problemi psico-sessuali dei loro mariti. Questi uomini, insicuri della loro virilità che si sta modificando, possono fare dei 'vagabondaggi di verifica' provocando nelle loro mogli una doppia ferita: la mancanza di rapporti sessuali da una parte, e il confronto con una rivale spesso più giovane dall'altra. Inoltre, per quanto riguarda la comunicazione di coppia, l'età può provocare l'esasperazione di antichi conflitti di potere, di vecchi problemi o di questioni irrisolte all'interno della coppia. Attualmente, la menopausa della donna corrisponde, in molti casi, a un pensionamento anticipato del marito, che prima stava fuori casa la maggior parte del tempo e che ora tenta di esercitare il suo potere fra le mura domestiche, territorio tradizionalmente femminile.

7) Perdite familiari: in passato, durante la menopausa, le donne perdevano i genitori e i figli uscivano di casa. Si verificava, di conseguenza, quella che viene definita “sindrome della tana vuota”. Oggi, invece, le donne in menopausa subiscono spesso il fenomeno inverso, ovvero “la sindrome della tana piena”; i genitori malati spesso sono ancora in vita e necessitano di cure, mentre i figli tendono a rimanere in casa anche oltre i 30 anni.

Autore: Dott.ssa Barbara Mantellini, medico psicoterapeuta, consulente di Therapion
Therapion.com IT 

mercoledì 11 novembre 2015

Emozioni, reazioni, sensazioni fisiche, relazioni interpersonali




E’ fondamentale osservare e valutare tutte le emozioni e tutte le reazioni che possono comparire in seguito ad un evento traumatico. Alcuni tra questi sono:

- paura, debolezza, fragilità, perdita di energia, tristezza, sensi di colpa, disagio, rabbia, solitudine, ricordi invadenti, disperazione,…

- Tra le sensazioni fisiche più comuni possiamo constatare:

nausea e diarrea, mal di pancia, di testa, di schiena, stanchezza, incubi notturni, insonnia, poca capacità di memoria e concentrazione, ipervigilanza, vertigini, palpitazioni e tremori, disordini mestruali, cambiamenti nel desiderio sessuale, problemi di respiro, …

Il comportamento in seguito ad un evento traumatico può avere delle gravi conseguenze sulle relazioni interpersonali:

solitudine, torpore, abuso di alcool e droghe, allontanamento di pensieri, di situazioni, di persone, depressione, iperattività, amnesia, per elencare solamente alcuni dei fattori che possono influire sul clima famigliare, sulle amicizie, sul lavoro, sulla vita sessuale,…..

Tutti potremmo trovarci all’improvviso dalla parte delle vittime e manifestare reazioni e sintomi che non sempre siamo in grado di gestire da soli.

La psicologia online può offrire un aiuto prezioso. Guidata da un esperto, la vittima può mettersi al tu per tu con sintomi e reazioni, può trovare delle risposte al suo malessere. Avere la consapevolezza di non essere soli, di sapere che c’è una persona che sta là, pronta ad accogliere le difficoltà, il dolore, la disperazione e la rabbia, è di fondamentale importanza. È’ inoltre un grande aiuto sapere che le reazioni, manifestati dopo un evento traumatico, sono da considerare come risposte “normali” ad una situazione “anormale”.

Autore: Dr.ssa Maria Magdalena Schlett Capanna, Psicologa clinica, certificata EuroPsy (EFPA), Esperta in Psicologia dell’Emergenza e Stress Management, Pedagogista ed Insegnante.

THERAPION.COM

martedì 29 luglio 2014

Trovare il coraggio per una consulenza psicologica online



La consulenza psicologica online o per telefono offre una grande opportunità per chi è in difficoltà. Una volta superato il primoostacolo, si crea facilmente un rapporto empatico e di fiducia.

 "Non avrei mai immaginato che una telefonata spontanea potesseessere talmente emoziante. Si trattava di mio figlio e dei rapportinella nostra famiglia..." Queste le parole, con le quali un padre ha iniziato la sua valutazioneonline, dopo un nostro colloquio telefonico.Superato il primo imbarazzo, quel padre si era aperto gradualmenteper arrivare ad argomenti delicati e, in parte, dolorosi.Presa la decisione "voglio finalmente sapere che cosa sta dietro alcomportamento di mio figlio", ha preso il coraggio per mano,azzardando una consulenza telefonica.

Il pensiero, che ci fosse qualche cosa di strano nel comportamentodel ragazzo, gli aveva dato la spinta di guardare dietro le quinte.Era rimasto poi in seguito molto sorpreso da ciò che è venuto allaluce, quali comportamenti nella famiglia fossero alla base delproblema. Poco a poco ha comiciato a intravvedere i tanti perché delcomportamento di suo figlio, reazioni normali in una situazione deltutto anormale.Insieme abbiamo aperto delle porte nascoste, mettendo sotto lucediversi aspetti della vita di casa. Aprendo finalmente gli occhi, ilpadre ha potuto scoprire nuove strade da percorrere. Abbiamoelaborato una tattica, di come e dove fosse possibile attuare deicambiamenti nelle relazioni interpersonali, per poter ristabilirelequilibrio andato fuori asse.

Questo padre ha colto loccasione al volo. Una sola telefonata,durante la quale siamo riusciti a comunicare con grande empatia, hamesso in moto un meccanismo, il quale ha reso la famiglia capacead uscire dalla sua passività, per mettersi in cammino verso unrispetto reciproco. Finalmente il problema non veniva più negato.Non è mai una soluzione, fingere che tutto vada bene, nonostanteche laria diventi sempre più sottile, ed una bomba ad orologeria stanascosta dietro langolo. Bene che vada, il problema sarà solorimosso, niente di più. Con il tempo, la situazione si farà sempre piùacuta, le vie duscita sempre più strette, il timer segna in rosso: SOS, ultima chance. I problemi fisici fanno il resto.

Quando laria comincia a mancare del tutto, luno o laltro corre dalmedico di famiglia, in cerca di qualche farmaco miracoloso. Il corponon ce la fa più. Insonnia, nervosismo, tristezza, ansia, panico, maldi schiena e di testa, incubi, mal di pancia, paura e tanti altri sintomipossono indicare problemi di natura psicologica. Non per niente siparla di disturbi psicosomatici.Arrivati a tal punto, diventa sempre più difficile nascondere ilproprio malessere.Trovare perciò il coraggio di prendere la cornetta del telefono inmano, cogliere loccasione offerta, cercare aiuto da un profesionista,dà, dopo il primo momento critico, un gran senso di liberazione.Finalmente non si è più soli.

Ora diventa possibile disfarsi di un peso ingombrante, far uscire quelche pesa da troppo tempo sullo stomaco. Decidere di non tenersi piùdentro tutto quel, che si aveva negato per vergogna o paura o altroancora, poter condividere con un professionista fatti, pensieri,sconfitte o qualsiasi problema esso sia, poter parlare con qualcunoche non giudichi o condanni, significa il primo passo verso unasoluzione del problema. E linizio di un cammino verso la gioia divivere e di contaggiare gli altri.La consulenza telefonica, insieme a chat e e-mail, offre un supportoideale. Dà la possibilità di aprire il cuore e parlare di getto, come si èspesso desiderati. La mia esperienza dimostra che, superato il primoimbarazzo, spesso si fa largo un gran fiume di parole, trattenute datroppo tempo. E ci si può anche commuovere al telefono, perché no!

So che il primo passo non è per niente facile, così come non lo è ladecisione di consultare uno psicologo nel suo studio.Ma la consulenza telefonica, insieme a quella via chat o e-mail, offretanti vantaggi: il cliente può rimanere anonimo, può scegliere giornoe ora del colloquio, può rimanere comodamente a casa sua, puòscegliere come contattare lo psicologo. Dalla richiestaallappuntamento passa pochissimo tempo,... Auguro CORAGGIO a tutte le persone che hanno bisogno di aiuto.


Autore: A questo punto mi fa piacere presentarmi: Sono la Dott.ssa MariaMagdalena Schlett Capanna, EuroPsy - Psicologa.Da pochi giorni abbiamo aperto la sessione italiana e insieme aTherapion.com, sono felice di poter offrire la mia consulenzaonline ora anche ai cittadini di lingua italiana.

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mercoledì 27 novembre 2013

Le 4 Stagioni dell’Umore: Disturbi Affettivi Stagionali


I disturbi stagionali affettivi (dall’Inglese Seasonal Affective Disorders, S.A.D.) colpiscono circa due milioni di persone in Gran Bretagna e Irlanda e 12 milioni di persone in Nord Europa. Questi disturbi sono più diffusi a latitudini nord, dove nelle giornate d’inverno le ore prive della luce solare hanno il sopravvento. Ci sono grandi differenze di ore di luce tra l’estate e l’inverno e stagioni di tempo grigio e cupo, che riduce ulteriormente la quantità di luce che riceviamo con profondi effetti sull’orologio corporeo.


Nei mesi estivi, siamo esposti ad un numero maggiore di ore di luce diurna.Nei mesi invernali invece andiamo a lavorare quando ancora è buio e ritorniamo a casa quando il Sole è già calato, non godendo a sufficienza di luce diurna naturale.


Il corpo umano usa la luce come segnale per attivare alcune funzioni. I ritmi circadiani regolano: umore, sonno, veglia, appetito, digestione ed energia. Senza luce al mattino, il nostro orologio corporeo non produce gli ormoni necessari al momento del risveglio per sentirci attivi. Il nostro motore tarda a partire. Ci sentiamo stanchi, di cattivo umore, pigri proprio all’inizio di un nuovo giorno. Quando il corpo riceve la giusta dose di luce, produce invece ormoni che ci fanno sentire attivi e pieni di energia.


I disturbi stagionali affettivi comprendono: letargia (mancanza di energia), difficoltà a restare svegli durante il giorno e ad addormentarsi la sera, calo del desiderio sessuale, ansia, irritabilità, isolamento sociale, desiderio di carboidrati e cibi dolci, con conseguente aumento di peso.


I trattamenti raccomandati sono: farmacologici, consulenza psicologica / psicoterapia e fototerapia. La mancanza di luce provoca un aumento di produzione della melatonina (ormone che ci rende assonnati la notte) e una riduzione di serotonina, la cui mancanza provoca depressione. L’esposizione alla luce attraverso apposite lampade terapeutiche inverte questo processo.


Nella maggior parte dei casi i disturbi stagionali affettivi si manifestano dal tardo autunno lungo l’inverno, per scomparire nella bella stagione. Tuttavia alcune persone manifestano una diversa evoluzione del disturbo, con sintomi che si presentano in primavera ed estate.


Nei paesi vicini all’equatore, la forma estiva dei disturbi affettivi stagionali è più diffusa. Con l’allungarsi delle giornate, aumentano il caldo e l’umidità. Ci si scopre di più e molte persone si sentono a disagio, perché prendono bruscamente consapevolezza del loro aspetto fisico.


In estate, cambiano le routine quotidiane mettendoci a rischio di stress: chi ha figli deve trovare soluzioni che li tengano impegnati e poi ci sono le vacanze da organizzare e conciliare con il budget delle famiglie.Se molti amano arrostire al sole, per altri il caldo può essere tanto opprimente da rinchiudersi  al fresco, con conseguente isolamento sociale ed effetti a cascata sull’umore.


Chi ha tendenze depressive è dunque più vulnerabile in condizioni climatiche estreme.

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Autore: Viola Nicolucci è psicologa laureata presso l’Università di Torino. Viola lavora come psicologa presso ambulatorio privato ed è parte dello staff di consulenza presso Therapion.com 

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