La
menopausa può essere definita come un periodo della vita della donna
relativamente lungo con cambiamenti a partenza ovarica e con correlati
psicosomatici, psicologici e comportamentali.
Il
climaterio, dunque, non è una malattia, ma una normale fase della vita durante
la quale ogni donna subisce cambiamenti che partono dall'ovaio e che poi
determinano altre modificazioni nel resto del corpo, nella sessualità e nel
carattere. Le generazioni precedenti vedevano in questa fase la fine della
femminilità che era legata, prima di tutto, alla maternità. Oggi giorno la
donna si realizza in tanti altri campi e, di conseguenza, la menopausa non
rappresenta più la fine della vita, ma piuttosto il punto di partenza della
longevità.
Le
donne, statisticamente, vivono in media 30 anni dopo l'inizio della menopausa e
ciò pone sempre più in primo piano la prevenzione e il miglioramento della
qualità della vita dopo i 50 anni. Per raggiungere tali obiettivi è necessario,
anzitutto, che la donna affronti positivamente e consapevolmente i cambiamenti
psicofisici che questa delicata fase della vita comporta, ma anche che sia
correttamente informata sulle possibili cure farmacologiche e psicologiche oggi
a disposizione.
Cambiamenti e “perdite”
Ogni donna vive le modifiche e
le perdite legate alla menopausa in modo diverso. I principali cambiamenti che
ogni donna si trova ad affrontare durante questa fase sono:
1) La perdita estetica: le
rughe della pelle sono legate a varie ragioni, ma la principale è la caduta
degli estrogeni, che rende la pelle meno idratata ed elastica. Molte donne
confondono la bellezza con lo charme e divengono vulnerabili alla “mania del
lifting”. Le donne che, attualmente, fanno ricorso alla chirurgia estetica sono
sempre più numerose. I principali interventi richiesti sono il lifting del
viso, la chirurgia del seno e la liposuzione.
2) La funzione corporea: per
molte altre donne, non è la perdita estetica che disturba, ma la perdita di
altre funzioni, come la memoria o gli effetti invalidanti dell'artrosi.
3) La funzione mestruale:
alcune donne sono contente di non avere più le mestruazioni perché per molto
tempo hanno subito i disagi legati al ciclo mestruale. Altre, invece, si
sentono deluse e nostalgiche dei loro mestrui. Le mestruazioni, infatti, sono
un simbolo esclusivo della femminilità e per molte donne questa funzione può
assumere diversi valori simbolici, come: una buona salute, una sorta di
purificazione periodica, la possibilità di procreare o anche quella di regolare
la vita mensile alternando periodi passivi a periodi pieni di iniziativa.
4) Funzione materna: nella
cultura latina si valorizzava la femminilità in funzione della maternità. Per
questa ragione la menopausa era vissuta dolorosamente. Le donne d'oggi sanno
che la possibilità che un bambino nasca con un'anomalia genetica, come la
trisomia 21 (sindrome di Down), aumenta vertiginosamente con l'aumentare
dell'età della madre. Inoltre, la maggior parte delle donne ha terminato il suo
“programma procreativo” intorno ai quarant'anni e quindi ben prima delle
premesse della menopausa. La perdita della funzione materna, pertanto, oggi non
è meno collegata con la menopausa.
5) Funzione sessuale: dal
punto di vista biologico, la sessualità della donna intorno ai 50 è molto meno
negativa di quanto si pensi. La libido femminile, infatti, è legata agli ormoni
androgeni e questi non diminuiscono in menopausa poiché sono prodotti in gran
parte dalle ghiandole surrenali. Quindi dal punto di vista biologico non c'è
nessuna ragione perché la dona longeva abbia una diminuzione della libido e, se
ciò avviene, il più delle volte è perché non ha più l'occasione di soddisfarla.
Restano da prendere alcune precauzioni. Per esempio, una crema a base di
estrogeni in caso di lubrificazione insufficiente della vagina che può
provocare la dispareunia (rapporto sessuale doloroso).
6) Perdita dell'intimità
coniugale: molte donne soffrono le conseguenze negative dei problemi
psico-sessuali dei loro mariti. Questi uomini, insicuri della loro virilità che
si sta modificando, possono fare dei 'vagabondaggi di verifica' provocando
nelle loro mogli una doppia ferita: la mancanza di rapporti sessuali da una
parte, e il confronto con una rivale spesso più giovane dall'altra. Inoltre,
per quanto riguarda la comunicazione di coppia, l'età può provocare
l'esasperazione di antichi conflitti di potere, di vecchi problemi o di
questioni irrisolte all'interno della coppia. Attualmente, la menopausa della
donna corrisponde, in molti casi, a un pensionamento anticipato del marito, che
prima stava fuori casa la maggior parte del tempo e che ora tenta di esercitare
il suo potere fra le mura domestiche, territorio tradizionalmente femminile.
7) Perdite familiari: in
passato, durante la menopausa, le donne perdevano i genitori e i figli uscivano
di casa. Si verificava, di conseguenza, quella che viene definita “sindrome
della tana vuota”. Oggi, invece, le donne in menopausa subiscono spesso il
fenomeno inverso, ovvero “la sindrome della tana piena”; i genitori malati
spesso sono ancora in vita e necessitano di cure, mentre i figli tendono a
rimanere in casa anche oltre i 30 anni.
Autore: Dott.ssa
Barbara Mantellini, medico psicoterapeuta, consulente di Therapion
Therapion.com IT
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